Un fenomeno ancestrale nel parco naturale regionale di Montemarcello-Magra – Vara che si ripete ogni anno.
Nessuno sa da quando esiste. Arriva all’imbrunire, si posa sulla roccia e poi svanisce, vola via. Occorrerà aspettare un anno interno per tornare a vederla. La farfalla dorata, lo straordinario fenomeno archeoastronomico che si verifica nel Parco di Montemarcello Magra Vara durante il periodo del solstizio d’estate, racchiude in sé mistero, storia, scienza e riti ancestrali.
Si tratta del riflesso causato dalla luce del sole al tramonto mentre attraversa il foro creato da un “quadrilithon”, una struttura litica formata da due pietre verticali sormontate da una architrave a rombo, proiettando su una roccia vicina l’immagine di una farfalla tutta d’oro. Il fenomeno si può osservare sul promontorio del Caprione, in località Monti San Lorenzo, poco distante da Lerici, presso un sito in cui è stata rinvenuta un'area sacra databile tra il terzo e il quarto millennio prima di Cristo, tempi in cui la zona era abitata dai liguri apuani. L’evento dura pochi minuti, ma lascia senza fiato. Ma cosa significa davvero? Chi lo ha costruito? Perché proprio qui?
La Farfalla Dorata riunisce in sé misteri ancestrali, riti sciamanici e straordinari fenomeni astronomici.
Da quando è stato scoperto, nel 1997, dal prof. Enrico Calzolari, archeoastronomo e appassionato di storia antica, la popolarità di questo fenomeno continua a crescere e sono in molti, ogni anno, a recarsi qui durante il solstizio d'estate, per vederlo.
Culto della fertilità, ciclo della nascita e della morte, simbolismo preistorico, elettromagnetismo… nessuno per ora è ancora riuscito a risolvere l’enigma della Farfalla Dorata.